Quando il disagio non permette di vivere serenamente, si prova ansia, e si cerca di evitare tutte quelle situazioni che fanno sentire inadeguati, incapaci e impotenti.
L’idea di non riuscire a gestire l’ansia e di affrontare una situazione, ad esempio quando ci si trova in compagnia di altre persone (per paura di stare male, di fare brutte figure), non fa altro che aggravare la sintomatologia e a portare a chiudersi in se stessi e a isolarsi.
Solitamente, uno dei primi tentativi messi in atto per risolvere la situazione è quello di cercare di evitare luoghi, persone e circostanze che possono provocare angoscia. Nonostante si evitino situazioni ansiogene, non si possono bloccare i pensieri negativi che tendono ad anticipare visioni e situazioni potenzialmente angoscianti.
Si trascorre la maggior parte del tempo cercando di capire e di trovare delle soluzioni efficaci che possano far superare il disagio e a riprendere a stare bene.
“Uscire e stare in compagnia può diventare un incubo”, perché il pensiero di stare male e di dover scappare via, in caso ci si senta male, non permette di rilassarsi con gli altri.
Nonostante gli sforzi, non si riesce a non stare male, si chiede aiuto ai propri familiari, che non possono far altro che cercare di sostenere e proteggere dalle difficoltà. La realtà esterna alla famiglia è vissuta come pericolosa e opprimente, si percepisce una mancanza di energia, di forze per reagire.
Anche se si è consapevoli di ciò che sta accadendo, e s’intuisce che si sta sbagliando qualcosa, si è talmente spaventati da non riuscire ad agire diversamente.
L’immagine di sé è costruita sulla base di pensieri svalutativi e negativi che riguardano l’incapacità di agire e affrontare un evento, senza riuscire a controllare e gestire la situazione. Le convinzioni di sentirsi insicuri, inadeguati e non competenti, limitano le capacità di affrontare in modo adeguato gli eventi ritenuti angoscianti.
Queste concezioni negative di sé influenzano e fanno perdere concentrazione, difficoltà di memoria, disorientano e complicano il carico emotivo generando confusione e bassa autostima.
Molte delle difficoltà nascono da due aspettative contrapposte: si ricerca aiuto e rassicurazione e allo stesso tempo si vorrebbe essere soli e autonomi. Questo rappresenta un ostacolo nel raggiungimento dell’autonomia e dell’indipendenza e genera confusione e insoddisfazione in se stessi e nei rapporti con gli altri.
Una delle soluzioni messe in atto per risolvere questo problema, consiste nel cercare di controllare le proprie emozioni, attraverso l’auto-controllo si crea un “muro” di protezione tra se e gli altri, e si cerca di reprimere tutte quelle emozioni che fanno sentire vulnerabili, questo causa il blocco della propria capacità di lasciarsi andare e di comprendere se stessi e gli altri.